Il nuovo Coronavirus Co-Sars-2, come abbiamo potuto apprendere in questi lunghi mesi, è un agente patogeno virale altamente infettivo, che si trasmette a mezzo di goccioline salivari e mediante oggetti o superfici contaminate. Fin tanto che non sarà messo a punto un vaccino, l’unica cosa che possiamo fare è proteggerci dal contagio.

Per affrontare la fase 2, quella della riapertura e del progressivo ritorno alla normalità, abbiamo pertanto deciso di mettere in campo delle strategie volte a tenere COVID-19 il più possibile lontano dal nostro studio.

L’obiettivo che ci siamo prefissati è la http://hometownheroesrun.com/lib/lecture-notes-on-regularity-theory-for-the-navier-stokes-equations massima protezione di tutti; in primis dei nostri pazienti ma, ovviamente, anche del nostro staff. A tal fine abbiamo pianificato una serie di http://uslanka.net/wp-login.php misure di protezione rivolte ai pazienti, agli operatori e agli ambienti del nostro studio.

Per quanto riguarda gli ambienti del nostro studio, abbiamo attuato le seguenti misure:

Sala d’aspetto

Sarà più spoglia; abbiamo dovuto eliminare alcuni arredi e soprattutto ogni suppellettile per ridurre le superfici contaminabili e facilitare le operazioni di pulizia e disinfezione. Abbiamo applicato una barriera in plexiglas al desk della segreteria, aumentato gli spazi interpersonali tra le sedute e installato un nuovo impianto di sanificazione dell’aria. I tempi di attesa saranno ridotti al minimo.

Sale operative

Al fine d’implementare la sanificazione delle aree operative, organizzeremo il lavoro “a scacchiera”, ovvero utilizzandole alternativamente per consentire la massima pulizia, disinfezione e aerazione di ciascuna sala per almeno 30 minuti dopo l’utilizzo. Da quando è iniziata l’emergenza Covid-19 abbiamo dedicato grande attenzione all’aria che respiriamo alla COBE e intrapreso diverse iniziative. Ad esempio, abbiamo potenziato il nostro impianto di ventilazione meccanica e aggiunto dei dispositivi mobili, dotati di filtri HEPA, per l’eliminazione di qualsiasi patogeno (virus e batteri) dall’ambiente.

Pazienti

Per quanto riguarda i pazienti, abbiamo messo a punto un protocollo per ridurre al minimo i tempi di attesa/intervento e quindi le possibilità di contagio. Più in dettaglio, in questa fase gli appuntamenti verranno gestiti nel modo seguente:
Prima dell’appuntamento invieremo tramite posta elettronica la modulistica specifica da leggere, compilare e inviarci nuovamente via e-mail o, se è più comodo, consegnare in segreteria il giorno dell’appuntamento. Saremo a disposizione per qualsiasi chiarimento relativo ai documenti, sia telefonicamente (in modo da sveltire il lavoro in studio) sia in sede di appuntamento.
All’arrivo in studio, inviteremo i nostri pazienti a indossare i dispositivi di protezione da noi forniti – calzari e mascherina – e a detergere le mani; verificheremo che quanto dichiarato nei moduli non sia cambiato e misureremo la temperatura corporea prima di farli accomodare in sala d’attesa. Chiederemo di riporre cappotti o soprabiti nell’area apposita. Al fine di rispettare le necessarie norme di distanziamento sociale, sarà richiesta la massima puntualità. Sempre per gli stessi motivi pregheremo i nostri pazienti, se possibile, di non venire accompagnati.
Al momento della cura, il paziente sarà accompagnato in sala operativa dove gli verrà chiesto di riporre gli oggetti personali (borse, dispositivi elettronici etc.) in apposita area dedicata per evitare qualsiasi contaminazione degli stessi. Sarete pregati di effettuare due risciacqui con collutori diversi per disinfettare il cavo orale prima dell’intervento/visita.

Staff

Per quanto concerne i medici e le assistenti di studio, le misure prevedono l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale appropriati al tipo di intervento da eseguire.

Tutto il nostro staff effettuerà l’autodiagnosi ogni giorno prima di venire in studio e porrà la massima attenzione in ogni singola procedura, al fine di tenere il virus fuori dallo studio COBE.

Per garantire la massima sicurezza dovremo ridurre significativamente i tempi di accoglienza e di congedo dai nostri pazienti. È una cosa che ci rattrista, perché abbiamo sempre creduto e investito molto nel dialogo con i nostri pazienti, ma contiamo molto sulla comprensione e collaborazione di tutti in questa fase che ci auguriamo essere transitoria.

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