appellatively Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani coordinati da Carlo Bertoldi, professore associato di Parodontologia presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, recentemente pubblicato dalla rivista Acta Odontologica Scandinavia, ha dimostrato che, anche in parodontologia, i tratti della personalità del paziente possono influire sul risultato delle terapie.

Altena Da questo studio è emerso che avere un carattere positivo ma allo stesso tempo realistico potrebbe proteggere la salute parodontale; al contrario, tratti della personalità che portano a un ripiegamento su se stessi e a faticare nel cogliere la complessità dell’ambiente esterno e del proprio mondo interiore, possono ridurre l’efficacia della terapia parodontale.

Questa ricerca ha inoltre evidenziato ancora una volta che l’essere umano non è un’isola e non è costituito da compartimenti stagni: l’organismo nella sua interezza è interconnesso e, attraverso la personalità, interrelato con l’ambiente che lo circonda.

La personalità, a differenza degli stati d’animo come ansia, depressione, ecc., caratterizza il paziente prima e dopo la terapia e non solamente durante la fase terapeutica attiva. Esso influenza quindi anche la situazione del paziente nel momento in cui si presenta al parodontologo e come il paziente sarà dopo che la fase “attiva” della terapia parodontale sarà terminata, per lasciare il posto alla necessaria e successiva fase di supporto, costituita dai controlli e gli eventuali richiami terapeutici.

Secondo Bertoldi è importante che il parodontologo sia consapevole del fatto che determinati tipi di personalità costituiscono uno svantaggio nel controllo clinico della salute parodontale. Tale svantaggio deve essere riconosciuto e ovviato personalizzando la terapia e avvalendosi di un ausilio psicologico professionale che, mediante l’attuazione di opportuni percorsi comportamentali, sia in grado di garantire il successo della terapia parodontale.

La nostra bocca ci “assomiglia” e in tal senso la terapia parodontale non può essere unica e uguale per tutti, ma va adattata caso per caso, senza mai perdere di vista la visione dell’essere umano nella sua interezza fisica e psichica e nel suo rapporto con l’ambiente che lo circonda.

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