Secondo un recente studio australiano, che ha coinvolto 250 coppie di gemellini, l’idea che esista una predisposizione genetica per le carie è infondata.

Le carie non dipendono dal Dna, ovvero da un carattere ereditario, bensì da fattori ambientali (igiene dentale, alimentazione, esposizione al fluoro etc).

A fare chiarezza sulle cause di questa malattia è una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista dispraisingly Pediatrics e condotta da buy cheap Seroquel online Mihiri Silva del Dipartimento di Pediatria della Melbourne Medical School in Australia.

Lo studio, che ha coinvolto 250 coppie di gemelli, ha raccolto i dati demografici, sulla salute e fenotipici a cominciare dal periodo gestazionale (alla 24° e 36° settimana) e periodicamente dopo la nascita dei bimbi fino ai 6 anni compiuti, quando le coppie di gemelli sono state sottoposte a una visita odontoiatrica.

Il confronto tra gemelli omozigoti (con Dna identico al 100%) ed eterozigoti (con Dna uguale al 50% come due fratelli qualunque) è spesso utilizzato per stabilire se un certo tratto sia di origine genetica o, al contrario, dipenda da fattori ambientali (igiene, stile di vita, dieta, ecc.).

Se una certa condizione è di natura genetica, i gemelli omozigoti devono presentarla entrambi nella stessa misura, più frequentemente di quanto accada per i gemelli eterozigoti.

Nel caso delle carie quindi, se vi fosse una predisposizione ereditaria, i gemelli omozigoti dovrebbero avere entrambi le carie oppure nessuno dei due, più spesso dei gemelli eterozigoti.

In questo studio non sono emerse differenze evidenti tra i gemelli omozigoti ed eterozigoti, evidenziando come la genetica non giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo delle carie e mettendo in luce il ruolo chiave delle abitudini alimentari e dell’igiene orale, a partire dalla fase prenatale, per prevenire questo disturbo.

Numerosi studi hanno già dimostrato come la carie sia collegata a un’assunzione frequente di zuccheri, soprattutto in forma liquida, come nelle bevande zuccherate spesso somministrate ai bambini al posto dell’acqua, e quanto sia importante l’utilizzo di dentifrici contenenti fluoro. In questo studio è emerso come anche l’obesità materna sia un fattore di rischio per lo sviluppo della carie nei bambini.

Discorso diverso, invece, va fatto per la malattia parodontale: numerose ricerche hanno dimostrato che la malattia dipende al 50% dalla genetica; ciò non toglie che, anche per questa malattia, il controllo delle abitudini, in particolare dell’igiene orale, sia fondamentale per la prevenzione.

Bibliografia: Mihiri J. Silva, Nicky M. Kilpatrick, Jeffrey M. Craig, David J. Manton, Pamela Leong, David P. Burgner, Katrina J. Scurrah, Genetic and Early-Life Environmental Influences on Dental Caries Risk: A Twin Study

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