Lo stato di salute delle nostre gengive e le malattie metaboliche sono strettamente connessi, come hanno dimostrato recenti studi.

Il diabete e l’iperglicemia sono particolarmente diffusi ai giorni nostri a causa di sovrappeso, alimentazione scorretta, consumo di cibi troppo elaborati ed eccesso di sedentarietà.

Purtroppo, il diabete è una delle malattie più silenziose e quando viene diagnosticato spesso è troppo tardi. Per questo motivo, è importante tenere d’occhio alcuni segnali che possono indicare una forma prediabetica, in modo da intervenire precocemente. Uno di questi è lo stato di salute delle gengive, particolarmente d’aiuto nella diagnosi precoce.

Ecco alcuni sintomi che possono far pensare a iperglicemia e diabete:

• Gengive infiammate e rosse
• Sanguinamento durante la pulizia con lo spazzolino
• Alito cattivo persistente
• Recessioni gengivali
• Presenza di pus attorno al bordo gengivale
• Mobilità di uno o più denti
• Erosione dei colletti

Numerosi studi condotti negli ultimi decenni hanno confermato più volte la relazione tra stato di salute delle gengive e sindromi metaboliche, in particolare il diabete.

Ciò dipende dal fatto che livelli elevati di glicemia nel sangue, danneggiando i vasi sanguigni, riducono l’apporto di ossigeno e nutrimento alle gengive, rendendo più probabili le infezioni delle gengive e delle ossa. Inoltre, con l’aumentare dei livelli di glucosio nella saliva, si crea un terreno fertile per i batteri e cresce il rischio di malattie gengivali e carie dentaria.

L’infiammazione delle gengive, a sua volta, entra in circolo nel flusso sanguigno e sconvolge il sistema di difesa immunitaria, influenzando il controllo della glicemia. In altre parole, le malattie gengivali e il diabete sono reciprocamente interconnessi. Per questo motivo, l’EFP (European Federation of Periodontology) raccomanda che dopo una diagnosi di diabete ci si sottoponga a un controllo dentistico completo.

Una ricerca condotta dall’Università di Barcellona, inoltre, ha recentemente evidenziato come prendersi cura del cavo orale possa migliorare notevolmente i livelli di glicemia.

I ricercatori hanno preso in esame 90 pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Ognuno di loro ha ricevuto trattamenti della durata di sei mesi, allo scopo di migliorare la salute orale. In questo arco di tempo sono stati sottoposti all’esame per valutare i livelli di emoglobina glicata e numerosi test per rilevare il tipo di popolazione batterica che aveva causato la parodontite in ogni singolo paziente.

Dai risultati è emerso che tutti i pazienti hanno evidenziato un miglioramento sotto il profilo glicemico.

Curare l’igiene orale e monitorare frequentemente lo stato generale di salute delle gengive sono quindi abitudini essenziali per intercettare eventuali segnali premonitori del diabete di tipo 2 e fermarne l’insorgenza, insieme ad un’alimentazione sana e all’esercizio fisico.

Fonti:[1] Thorstensson H, Dahlén G, Hugoson A, buy apo prednisone Some suspected periodontopathogens and serum antibody response in adult long-duration insulin-dependent diabetics. – J Clin Periodontol. 1995 Jun; 22(6):449-58.[2] Takahashi K, Nishimura F, Kurihara M, Iwamoto Y, Takashiba S, Miyata T, Murayama Y, buy Lyrica in canada Subgingival microflora and antibody responses against periodontal bacteria of young Japanese patients with type 1 diabetes mellitus J Int Acad Periodontol. 2001 Oct; 3(4):104-11.[3] Khader YS, Dauod AS, El-Qaderi SS, Alkafajei A, Batayha WQ, Periodontal status of diabetics compared with nondiabetics: a meta-analysis J Diabetes Complicat. 2006;20:59–68. doi: 10.1016/j.jdiacomp.2005.05.006.[4] Mealey BL, Ocampo GL. Diabetes mellitus and periodontal disease Periodontol 2000. 2007;44:127–153. doi: 10.1111/j.1600-0757.2006.00193.x.[5] Loe H. Periodontal disease. The sixth complication of diabetes mellitus Diabetes Care. 1993;16:329–334.[6] P. M. Preshaw, corresponding author A. L. Alba, D. Herrera, S. Jepsen, A. Konstantinidis, K. Makrilakis, R. Taylor, Periodontitis and diabetes: a two-way relationship Diabetologia. 2012 Jan; 55(1): 21–31. Published online 2011 Nov 6. doi: 10.1007/s00125-011-2342-y PMCID: PMC3228943 PMID: 22057194

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